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L’amica dell’uomo, alias: l’ortica

Si parlava di lei già in alcuni versetti profetici della Bibbia; si narra inoltre che Nabucodonosor, re di Babilonia, si nutrì per sette anni solo di lei per ritrovare la saggezza perduta.
È “l’amica dell’uomo” perché vive dove l’uomo lascia le sue tracce, spesso i suoi rifiuti.
Può essere raccolta in autunno e primavera, in coincidenza con l’inizio della fioritura, quando i principi attivi sono maggiormente concentrati. Le sue piantine sono commestibili.
È ricca di minerali e vitamine e, secondo la medicina popolare, possiede numerose virtù terapeutiche. È l’ortica, presente in tutti i paesi, dal Sud al Nord Europa.
Nel Tirolo si getta nel focolare per allontanare i pericoli di un temporale.
In Scozia veniva considerata simbolo della presenza di creature soprannaturali e impugnarne una pianta dava coraggio e rendeva liberi da ogni inquietudine.
“Utile” anche per le vincite nel gioco del Lotto: nei sogni vuol dire rovina (42) e sofferenza (84), ma se ci si punge vuol dire coincidenza fortunata (49).
Proprietà nutritive
Ricca di micronutrienti: 100 g di peso fresco contengono in media 31 mg di fosforo, 387 mg di potassio, 30 mg di magnesio, 560 mg di calcio, 56 mg di sodio, 1,5 mg di ferro e 135 mg di nitrato, che però si riduce con la cottura.
Presente la vitamina A (6300 U.I.) e la vitamina C (150 mg) in misura paria ben tre volte quella delle arance. Notevole anche la presenza di altre molecole antiossidanti (licopene, fenoli e flavonoidi).
Usi nella medicina popolare
Apprezzata dagli antichi romani per le sue proprietà afrodisiache; Publio Ovidio Nasone ci ha tramandato una ricetta “per amare” a base di ortica, miele, cipolla, uova e pinoli. Suggerita, invece, da Dioscoride Pedanio per guarire ulcere, epistassi, insufficienza respiratoria, meteorismo e… morsi di cani.
Anche oggi la medicina popolare considera l’ortica come rimedio a numerosi problemi di salute e per citarne solo alcuni: antianemica, antidiabetica, antiforfora, antinfiammatoria, antireumatica, antivirale, cardiotonica, depurativa, digestiva, diuretica, ipoglicemizzante, ipotensiva.
La ricerca scientifica ha messo in luce alcuni studi, non ancora completamente trasferibili sull’uomo, sulla capacità dell’ortica di abbassare i livelli di colesterolo e sulle proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, antireumatiche e ipoglicemizzanti.
In cucina
L’ortica ha un sapore leggermente acidulo e gradevole e trova impiego nella preparazione di risotti e altri gustosi piatti. È opportuno usarla alcune ore dopo la raccolta, quando è ridotto il potere urticante. Può essere conservata in frigo per alcuni giorni avvolta in un panno asciutto. Non va lasciata immersa in acqua ma sciacquata rapidamente e subito cotta per pochi minuti in poca acqua acidulata con succo di limone. Le foglie possono essere essiccate e utilizzate sparse sui cibi. È bene evitare le piante con le infiorescenze poiché i semi hanno effetto purgativo.
Controindicazioni
Oltre alle proprietà benefiche è opportuno citare le controindicazioni al suo utilizzo:
ipersensibilità o allergie verso uno o più componenti; gravidanza e allattamento; periodo preoperatorio; edemi da insufficienza cardiaca e renale. Interazione con farmaci
Non sono descritti nella pratica clinica casi di interazioni con farmaci, tuttavia sono possibili per le attività farmacologiche dimostrate per i farmaci:
diuretici;
ipoglicemizzanti;
sedativi del Sistema Nervoso Centrale;
ipotensivi.
SOUFFLÉ DI ORTICHE
Ingredienti
500 g di piantine di ortica tenere
1 lattuga
grana padano grattugiato
40 g di burro
3 uova
2 cucchiai di fiocchi d’orzo
latte
sale
pepe
Procedimento
Mondare le ortiche e la lattuga, lavarle e spezzettarle. In una padella sciogliere il burro e cuocere le verdure per 10 minuti circa. Mescolare le verdure con il formaggio, i fiocchi d’orzo, i tuorli e un po’ di latte. Salare e pepare. Infine aggiungere gli albumi montati a neve. Versare il composto in uno stampo infarinato, mettere in forno a 220°C per 20 minuti circa senza mai aprire il forno.
Per approfondimenti:
V. Bianco, R. Mariani, P. Santamaria — Piante spontanee nella cucina tradizionale molese — Levante editore, Bari 2009
F. Firenzuoli — Interazione tra erbe, alimenti e farmaci — Tecniche nuove, 2008


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